Il radon è un gas nobile radioattivo di origine naturale, derivante dal decadimento radioattivo del radio che a sua volta proviene dal decadimento radioattivo dell’uranio, è inodore, incolore, e secondo l’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) è la seconda causa più importante del tumore al polmone. Non esiste alcuna soglia nota al di sotto della quale l’esposizione al radon non ponga alcun rischio: quanto minore è la concentrazione del radon in una casa, minore è il rischio di cancro ai polmoni.
Il radon, in generale, ha una grande volatilità e inerzia chimica, per cui difficilmente reagisce con altri elementi e tende a risalire in superficie. È presente nell’aria interna agli edifici e proviene specialmente dal terreno e dai materiali di costruzione di immobili, come i davanzali, le camere d’aria delle pareti esterne, le pareti dei seminterrati, le tubature, le crepe e le fessure. La sua concentrazione dipende dalle caratteristiche delle costruzioni e specialmente dall’interfaccia tra edificio e suolo. Si trova principalmente in basamenti e bassi piani ma può filtrare ai piani superiori.
Secondo il Consiglio di sicurezza nucleare le zone più a rischio in Spagna sono la Galizia, parte di Castiglia e León, Extremadura, regione di Madrid e alcune zone di Castiglia La Mancia. L’Unione Europea con la direttiva 2013/59 /Euratom, che dovrà essere recepita dagli Stati membri prima del 6 febbraio 2018, costringe i governi a prendere misure nei luoghi di lavoro situate in aree a rischio e a ridurre la concentrazione di radon in luoghi in cui si registrino minime pari a 300 becquerel per metro cubo (unità di misura del gas), equivalente al decadimento atomico che si verifica in un secondo.
Inoltre è previsto che gli stati membri introducano nei “codici” di costruzione requisiti specifici al fine di impedire l’ingresso di questo gas in nuovi edifici, e che promuovano dall’altro lato, la sua riduzione in edifici, case, luoghi di lavoro e accesso pubblico già esistenti. Esistono, infatti, metodi comprovati, a lungo termine e convenienti, per prevenire la contaminazione del radon negli alloggi di nuova costruzione e ridurne la concentrazione negli esistenti.
Il Ministero dello Sviluppo spagnolo sta elaborando un decreto per introdurre nel Codice tecnico di costruzione (CTE) «requisiti normativi in materia di protezione contro il gas radon negli edifici residenziali.» Le modifiche CTE comprenderanno i requisiti per le opere da realizzare in immobili in cui il livello di riferimento stabilito dal governo spagnolo sia superato, il quale non potrà superare in ogni caso i 300 becquerel per metro cubo fissati dalla direttiva europea.
Bisognerà attendere l’approvazione del decreto per sapere con esattezza le misure adottate dal governo spagnolo.
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